Libri Stagione I

“Ballo di famiglia (Family Dancing)” di David Leavitt

E’ il libro d’esordio dello scrittore americano, pubblicato nel 1984. Si tratta in realtà di una raccolta di racconti, tutti ambientati negli Stati Uniti degli anni ottanta tutti incentrati sull’analisi impietosa di famiglie della classe media apparentemente normali se non perfette ma che in realtà nascondono situazioni segrete e non sempre confessabili: sessualità vissute di nascosto, strascichi di vite coniugali precedenti, ripercussioni sui figli di scelte coniugali forzose o forzate, malattie mortali con cui fare i conti. La caratteristica che accomuna i personaggi di questi racconti è la delusione profonda per la situazione in cui si trovano a vivere e il corrispondente desiderio o ricerca di vie di fuga. Molti di essi sono incentrati esplicitamente sul tema dell’omosessualità e di come essa si ripercuote nel modo in cui i singoli protagonisti la vivono realmente all’interno del contesto familiare, in contrasto con l’immagine rassicurante che si tenta di fornire verso il mondo esterno.

 

“Quattro” di Cristiana Alicata

Il fatto è che non si nasce imparati. Non si nasce bravi genitori, bravi adulti. E voi due, noi quattro, siamo i primi ad esserci trovati in una certa situazione. Ve lo abbiamo detto mille volte in più occasioni di quanto è stato difficile sceglierci, convincerci. Avere voi. Relazionarsi con il mondo che ci ha sempre guardato, comunque, con un occhio speciale.” Queste sono parole prese dal libro edito Il dito e la luna. Si tratta una favola moderna, la storia di un amore forte, di una famiglia omogenitoriale ed allargata. La storia di due donne che sfidano le ansie e le paure che accompagnano la vita di ogni persona omosessuale. Paure che diventano più prepotenti che mai di fronte alla scelta di avere un figlio. In questo caso addirittura due. “Quattro” è il racconto fatto con le parole e con il cuore di Andrea, uno dei figli appunto, che cerca di trovare insieme alla sua insolita famiglia un lessico familiare che possa raccontare a tutti il mondo dove è cresciuto e che lo circonda. Un mondo variopinto e non comune ma ai suoi occhi assolutamente normale. E’ un libro così reale che alla fine ci dimentichiamo che è un romanzo e non è una storia vera.

 

“Middlesex” di Jeffrey Eugenides

Vincitore del premio Pulitzer 2003 è la storia di Calliope, detta Callie, poi Cal, una rara specie di ermafrodito, ha vissuto i primi quattordici anni della sua vita come bambina, senza che nessuno si accorgesse della sua anomalia, fino a quando l’arrivo della pubertà l’ha sottoposta (sottoposto) a inevitabili trasformazioni. E adesso, uomo adulto, vuole scoprire le origini della mutazione genetica responsabile di questa sua “eccentricità biologica”, e per farlo ripercorre l’intensa, drammatica e a sua volta alquanto “eccentrica” storia della famiglia Stephanides. Calliope anzi Cal Stephanides, è un narratore spiritoso ed eccentrico. Ormai quarantenne, diplomatico a Berlino, si presenta al lettore nel giro di una pagina e poi, invece di raccontare la sua storia dall’inizio, fa un balzo all’indietro ai tempi in cui ancora nuotava nel liquido amniotico. Dopo aver osservato divertito i tentativi di nonna Desdemona di indovinare il suo sesso dalle oscillazioni di un cucchiaio d’argento pendolante sul ventre della madre, Callie fa un ulteriore salto a ritroso nel tempo e nello spazio e fa approdare il racconto a Bitinio, un paesetto conteso da greci e turchi negli anni venti. Non contento delle teorie genetiche che spiegano il suo caso con la recessione del quinto cromosoma, e segretamente fedele ai tragici greci, Callie ricostruisce l’epica della sua famiglia nel tentativo di far risalire il suo destino alle colpe dei padri. Così la narrazione scorre sulla fuga di Desdemona e di suo fratello Lefty dall’incendio di Smirne, ritrae la cerimonia del loro matrimonio incestuoso sulla nave che li porta a Ellis Island, si sofferma sui costumi della comunità greco ortodossa trapiantata nel Midwest. La saga familiare si intreccia con la storia statunitense, dalla miseria della Depressione alle stramberie della new age, e racconta le iniziali idiosincrasie tra due opposte culture e il graduale processo di “ibridazione” degli Stephanides. Nonno Lefty ricrea un po’ di Grecia nel suo buffo Zebra Bar per poi diventare proprietario della catena Hercules Hot Dog. Middlesex è molto di più del dramma di una persona che nasce femmina solo per essere costretta a diventare uomo. È un’epopea tragica e comica sulla trasformazione, il racconto di come tutto e chiunque siano sul punto di trasformarsi in qualcos’altro.

 

“Il Male di Dario Bellezza” di Maurizio Gregorini

Il libro di Maurizio Gregorini racconta, con l’aiuto anche come testimoni, di alcuni dei massimi intellettuali italiani tra cui Enzo Siciliano e la stessa Barbara Alberti, gli ultimi giorni di vita di Dario Bellezza, poeta e narratore omosessuale morto nel 1996 che Pier Paolo Pasolini definì sin dalle sue prime pubblicazioni il miglior poeta della nuova generazione. Questo libro è la cronaca quotidiana dell’agonia di un uomo in lotta contro l’AIDS, scandita giorno per giorno fino alla morte. Antagonista e vittima ne è, appunto, Dario Bellezza, uno dei massimi poeti maledetti italiani, morto nel marzo del 1996. Le sue parole, sparse nel “Diario Bellezza” e nella lunga intervista che segue, sono aspre, crude, dense e vere. Nell’intervista, oltre a parlare della sua vita intellettuale e intima, Dario Bellezza racconta dei suoi amici Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Sandro Penna e Alberto Moravia, delineando uno spaccato veritiero e inedito del mondo letterario italiano. Come ha detto Giuseppe De Grassi su Il Giornale del Mattino “Ecco come muore un poeta: abbandonato, impoverito, quasi miserevole nello scoprire che l’Arte, in fin dei conti, è solo finzione; che alla fine rimane solo la miseria della vita. Leggetevi questo libro: capirete perché i poeti non dovrebbero morire mai. Dovrebbero avere la stessa potenza dei loro versi: l’immortalità”.

 

“Io prete gay” di Marco Politi

Libro di un esperto vaticanista della Repubblica, edito da Mondadori nel 2006, che raccoglie l’esperienza di un sacerdote italiano alle prese con la scoperta della sua omosessualità. Racconta, come dicono le prime righe della prefazione di Vincenzo Cerami, il viaggio dentro “un’anima alta, messa a dura prova da un destino difficile, se non proprio beffardo”. E’ un racconto intimo, mai volgare anche se molto reale e concreto, che mette in luce le contraddizioni e le lacerazioni di chi si trova diviso tra l’amore per Dio e il trasporto della sessualità e degli affetti, tra il voto di castità e l’ostracismo della gerarchia ecclesiastica, tra il desiderio di vivere apertamente la sua scoperta nella Chiesa e la solitudine di chi è condannato a una vita di clandestinità. Nel libro viene descritta la vita di un uomo come tanti, che però vive portando due maschere; la prima in quanto prete che deve cercare di tenere fede al voto di castità che ti sposa solamente a Dio. La seconda maschera perché il suo desiderio non è rivolto alle donne, ma agli uomini e questo rende le cose ancora più complicate. Già per un gay la vita non è semplice, per un prete appunto lo sforzo è doppio, soprattutto davanti ad una forte vocazione. “Tutti noi essere umani non siamo trasparenti, viviamo più o meno con una maschera. Gli omosessuali ne hanno una di più. I preti omosessuali due.”

 

“Tuo fratello ti ruba i tacchi a spillo? Consulta il piccolo dizionario gay” di Fabrizio Visconti

Un giovane fiorentino ci fa scoprire che i gay hanno professioni preferenziali. “L’ esempio tipico è quello del parrucchiere, ma ci sono molti gay tra i baristi e i professori di Italiano. Gli architetti _ prosegue il dizionario _ sia uomini che donne, hanno invece la fama di essere spesso bisessuali, forse perché in fondo è la struttura che conta!”. Visconti descrive il suo “Piccolo dizionario gay” come un gioco, e dichiara di avere avuto questa idea per abbattere la barriera che nasconde il gergo che ogni comunità ha e “che _ dice _ serve ai membri di quel gruppo per potersi riconoscere, identificare, parlare tra loro”. Lo scopo divertito è quello “di rendere intelligibili i modi di dire in uso anche agli altri: ai non gay, ai neo gay, o ai gay che non usano quel linguaggio”.

 

“Bisessualità e dintorni. Il sottile confine dell’identità di genere” di Gloria Persico

Alessandro, bisessuale, sposato con due figli, intellettuale di sinistra, così racconta: “Amo molto le donne ma mi intendo maggiormente con i maschi. La maggior parte delle mie relazioni sono state con donne; ma le donne presentano innumerevoli complicazioni: vogliono essere sposate, vogliono dei bambini e infine continue prove d’amore e fare acquisti assieme. Insomma, la relazione chiede un impegno, una serietà che non ho voglia di sperimentare. Con gli uomini c’è maggiore allegria e spensieratezza e novità. Se è vero che non potrei mai innamorarmi di un uomo, tanto meno lo potrei di una donna”. E’ una delle storie raccolte nel libro edito Le Comete, 2004. Molti studiosi affermano che siamo tutti bisessuali, altri scrivono che la bisessualità non esiste. Tuttavia è crescente il numero delle persone che dichiarano di essere bisessuali o che, pur conducendo una vita apparentemente etero, hanno rapporti omosessuali clandestini. Ma cos’è in realtà la bisessualità? In cosa si differenzia dall’etero e dall’omosessualità? Attraverso le storie raccontate dai protagonisti, Gloria Persico ci introduce in questa duplicità sessuale non prevista dalla nostra cultura, analizzando i dubbi e le confusioni dei bisex e di chi gli vive accanto.

 

“La Perversione del male” di Valeria Giaccio

New York. Un feroce serial killer semina il terrore nella città. Uccide donne bianche, giovani e belle. Le sceglie accuratamente, le osserva, le segue come un predatore, fino ad attuare il suo macabro e fatale disegno. Perno della sua ossessione è Nicole Stiles, l’affascinate detective trasferitasi da Los Angeles per sfuggire ad un passato che non è in grado di dimenticare. Ragazza madre, dura, zelante nel suo lavoro, determinata ma anche piena di umanità, si addentrerà nell’intricato dedalo della psiche dell’assassino, riuscendo a tracciare, man mano, il suo perverso ed inquietante profilo. Ad affiancarla nelle indagini la criminologa ed amica Ashlee e due agenti della scientifica molto speciali: la sorella Michelle assieme alla sua compagna Janet. Ma saranno anche il suo eccezionale intuito e la sua profonda sensibilità a guidarla nell’incessante ricerca della verità, volta a smascherare il misterioso volto di quella mano iniqua e mortale. In questa affannosa e difficile ricerca della verità s’intrecciano le vite di donne meravigliose, che rappresentano differenti sfumature nell’ampio spettro cromatico della società contemporanea. Personalità dalle tinte intense che riescono a coesistere in perfetta sintonia in un mondo dove sovrasta la Perversione del male…Le macabre scene del delitto e le accurate indagini si alternano alla vita di donne forti e coraggiose che devono affermare se stesse e i loro sentimenti.

 

Non ti avevo nemmeno notato di Sandro Campani e Daniele Coppi

Si tratta del primo fumetto a tematica omosessuale che racconta una love story tra due adolescenti. Si intitola “Non ti avevo nemmeno notato” di Sandro Campani e Daniele Coppi nellelibrerie dal 17 giugno 2010 ed affronta anche l’omofobia nelle scuole. Secondo l’autore è un messaggio di speranza…oltre che di normalità aggiungiamo noi!!

 

Rainbow Boys, Rainbow High, Rainbow Road di Alex Sanchez

Stavolta parliamo di un nuovo genere letterario. Da qualche anno negli Stati Uniti è esploso il fenomeno della letteratura gay ambientata nelle high school americane, luogo eletto per raccontare come cambia l’America, quali problemi il paese vive e si trova ad affrontare. Storie di adolescenti oppressi da un contesto ancora omofobo, ma più disponibile ad accettare il loro bisogno di dichiararsi, di vivere l’amicizia e di amare. Sono libri che raccontano con verità le vite straordinarie di ragazzi comuni, alle prese con i problemi e i desideri tipici di un adolescente: insicurezza, prospettive incerte, bisogno di definire la propria identità e di imporsi rispetto al gruppo e agli adulti. In Italia questi romanzi sono editi da Playgound nella collana chiamata appunto “High School” di cui l’autore di punta è Alex Sanchez che ha pubblicato una trilogia: che ha come protagonisti tre giovani liceali alle prese con amore, sessualità, omofobia e soprattutto amicizia.

 

“Scritto sul corpo” di Jeanette Winterson

Scritto sul corpo c’è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille. Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti. Mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. Non sapevo che Louise avesse mani capaci di leggere. Mi aveva tradotto nel suo libro personale. C’è una specie di gioco, alla base di questo romanzo, che l’autrice propone ai lettori, tanto più sorprendente e coinvolgente in quanto si tratta di un romanzo d’amore: mentre tutti di gli altri personaggi sappiamo se si tratta di un uomo o di una donna, l’autrice non ci lascia mai capire a che sesso appartiene l’io narrante (la voce ed il punto di vista attraverso i quali vengono filtrate tutte le vicende e tutte le figure della storia); di questa passione d’amore bruciante, poetica, profondamente incisa nei sensi e nella mente, conosciamo l’oggetto – Louise, una bellissima donna sposata dai capelli tizianeschi – ma non possiamo individuare il soggetto (se non attraverso pochi e rari indizi, probabilmente troppo incerti per darci una sicurezza. Attraverso una scrittura appassionata, ironica, scandita con ritmi inusuali, ci troviamo allora a esplorare emozioni e sentimenti con un’ottica ed una partecipazione diverse; e questo gioco dell’autrice quasi ci induce a rivedere le ragioni e le sicurezze anche dei nostri sentimenti.

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